Storia e origini del caffè
La storia e le origini del caffè si perdono nella notte dei tempi e si fondono con suggestive leggende.
La leggenda narra che un pastore etiope, scoprì il caffè dopo aver notato che le sue capre diventavano più attive in seguito all’ingestione di alcune bacche. Decise di provarle lui stesso e beneficiò del loro effetto energizzante.
Tuttavia si pensa che la prima pianta del caffè sia stata scoperta in un monastero dello Yemen nel 1400.
Fu solo nel 1711 che le piante di caffè furono introdotte in Europa e la sua diffusione fu inarrestabile.
Storia e origini del caffè: i primi ostacoli
Prima di diventare la bevanda che noi tutti amiamo e consumiamo, il caffè ha avuto una singolare battuta di arresto.
Visti i suoi effetti eccitanti, alcuni esponenti della Chiesa cattolica, chiesero all’allora Papa Clemente VIII di vietarne il consumo con l’intento di limitarne la diffusione. Questo perché veniva addirittura additata come bevanda del diavolo.
Il Papa, però, pensò di assaggiarlo personalmente prima di emanare il divieto. Ne rimase favorevolmente colpito e la trasformò in bevanda adatta anche ai cristiani.
Storia e origini del caffè: la diffusione
In Italia l’abitudine di bere il caffè nasce intorno al 1700 a Venezia, una delle più importanti città marinare. E proprio a Venezia furono istituiti i primi locali pubblici dove era possibile consumare questa bevanda che allora veniva chiamata curiosamente “vino d’Arabia”.
Fin da subito le botteghe sono diventate un luogo di aggregazione, favorendo la comunicazione fra le persone e la nascita di idee.
Oggi il caffè è consumato in quasi tutto il mondo e “prendersi un caffè” è ancora oggi il modo migliore per rallegrarsi la giornata.